martedì 31 dicembre 2013

La sensibilità







La sensibilità è una condanna ma ti consente di cogliere milioni di colori in un viaggio in bianco e nero.

Michelangelo da Pisa

lunedì 23 dicembre 2013

Quando l'erba crescerà





Quando l'erba crescerà sulla mia tomba,
Sia lì il segno che mi si dimentichi del tutto.
La Natura mai si ricorda, per questo è bella.
E se si prova il bisogno morboso di 'interpretare'
L'erba verde sulla mia tomba,
Dite pure che continuo a verdeggiare e ad essere naturale. Credo al mondo come a una margherita,
Perché lo vedo... Ma non penso ad esso,
Perché pensare ad esso non è capirlo...
Il Mondo non si è fatto perché noi pensiamo a lui, (pensare fa male agli occhi)
Ma perché lo guardiamo con un senso di accordo...
Io non ho filosofia, ho dei sensi.
Se io parlo della Natura, non è che sappia ciò che è,
Ma perché l'amo, e l'amo per la ragione
Che colui che ama mai non sa quel che ama,
Né sa perché ama, né cos'è amare.
Amare è l'innocenza eterna,
E l'unica innocenza è quella di non pensare.

Fernando Pessoa

Un amico lontano







 





Un amico lontano è a volte più vicino di qualcuno a portata di mano. E' vero o no che la montagna ispira più reverenza e appare più chiara al viandante della valle che non all'abitante delle sue pendici?

Khalil Gibran

sabato 21 dicembre 2013

domenica 15 dicembre 2013

Un abbraccio




Quanti significati sono celati dietro un abbraccio? Che cos'è un abbraccio se non comunicare, condividere e infondere qualcosa di sé ad un'altra persona? Un abbraccio è esprimere la propria esistenza a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada, nella gioia che nel dolore. Esistono molti tipi di abbracci, ma i più veri ed i più profondi sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti. A volte un abbraccio, quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt'uno, fissa quell'istante magico nell'eterno. Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso, fa vibrare l'anima e rivela ciò che ancora non si sa o si ha paura di sapere. Ma il più delle volte un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all'altro affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.

Pablo Neruda

martedì 3 dicembre 2013

Fai sempre del tuo meglio





Fare del proprio meglio è un’ottima abitudine.

Io faccio del mio meglio in qualunque occasione. Farlo è diventato un rito, per me, perché ho scelto di renderlo tale. E’ una credenza, come tutte le altre che ho scelto. Rendo ogni cosa un rituale e faccio sempre del mio meglio. Fare una doccia, per esempio, per me è un rituale, attraverso il quale dico al mio corpo quanto lo amo. Sento il piacere dell’acqua che mi scorre addosso. Faccio del mio meglio per soddisfare i bisogni del mio corpo e per ricevere ciò che ha da darmi.

In India esiste un rituale chiamato puja, in cui i celebranti prendono degli idoli che rappresentano Dio in molte forme e li lavano, li nutrono e danno loro amore. Cantano loro dei mantra, ma l’idolo in se stesso non è importante. Ciò che importa è il modo in cui il rituale viene eseguito, il modo in cui i partecipanti dicono: “Ti amo, Dio”.

Dio è vita. È vita in azione. Il modo migliore di dire: “Dio, ti amo”, è vivere facendo del proprio meglio. Il miglior modo di dire: “Grazie, Dio”, è lasciar andare il passato e vivere il presente, qui e ora.

Qualunque cosa la vita vi tolga, lasciatela andare. Abbandonandovi, senza attaccamenti al passato, vi permettete di essere pienamente vivi nel momento presente. Lasciar andare il passato vi dà la possibilità di godere il sogno che sta accadendo ora.

Se vivete in un sogno del passato, non può piacervi ciò che accade ora, perché vorreste sempre che fosse diverso da com’è. Non c’è tempo per rimpiangere nulla e nessuno, perché siete vivi. Non godere ciò che accade in questo momento, vuol dire vivere nel passato, cioè essere vivi solo a metà. Questo porta a compatirsi e a soffrire.

Siete nati con il diritto di essere felici, con il diritto di amare, di godere e di condividere il vostro amore. Siete vivi, perciò prendete la vita e godetevela.

Lasciatela passare attraverso di voi senza resistere, perché è Dio che sta passando dentro di voi. La vostra esistenza è la migliore prova dell’esistenza di Dio. E’ la prova che esistono la vita e l’energia. Non c’è bisogno comunque di sapere o di provare nulla. Basta semplicemente correre il rischio e godersi la vita. Solo questo importa.

Dite no quando volete dire no e sì quando volete dire sì. Avete il diritto di essere voi stessi e potete esserlo soltanto se fate del vostro meglio. Quando non lo fate, vi negate il diritto di essere voi stessi. Questo è un seme che dovreste coltivare nella mente. Non sono necessarie conoscenze o grandi concetti filosofici, né essere accettati dagli altri.

Esprimete la vostra divinità essendo vivi e amando voi stessi e gli altri. E’ un’espressione divina dire: “Ti voglio bene”.

I primi tre accordi funzioneranno soltanto se farete del vostro meglio. Non aspettatevi di essere sempre impeccabili nella parola. Le vecchie abitudini sono forti e radicate nella mente. Ma potete fare del vostro meglio.

Non aspettatevi di non prendere mai nulla in modo personale. Fate soltanto del vostro meglio. Non pensate che non farete più supposizioni, ma certamente potete fare del vostro meglio per evitarlo. In questo modo, le abitudini errate si indeboliranno nel corso del tempo.

Non dovete giudicarvi, sentirvi in colpa o punirvi se non riuscite a mantenere questi accordi. Se fate del vostro meglio, vi sentirete bene anche se non sarete più impeccabili con le parole, se prenderete qualcosa in modo personale o se farete supposizioni.

Facendo sempre del vostro meglio, diventerete maestri della trasformazione. E’ la pratica che fa il maestro. Fare del vostro meglio vi renderà maestri.

Ogni cosa che avete imparato, l’avete imparata attraverso la ripetizione. Scrivere, guidare, camminare.. . Solo con la ripetizione continua siete riusciti a dominare queste attività. Siete dei maestri nel parlare la vostra lingua, perché l’avete praticata. L’azione è ciò che fa la differenza.

Se fate del vostro meglio nella ricerca della libertà personale e dell’amore per se stessi, scoprirete che è solo questione di tempo, prima che troviate ciò che state cercando. Non si tratta di sognare ad occhi aperti o di restare seduti per ore a sognare in meditazione. Dovete alzarvi in piedi ed essere vivi.

Dovete onorare l’uomo o la donna che siete. Rispettate il vostro corpo, godetelo, amatelo, nutritelo e guaritelo. Fate ginnastica, fate ciò che fa sentire bene il vostro corpo. Questa è una puja del corpo, è una comunione tra voi e Dio.

Tratto dal libro “I Quattro Accordi” di Don Miguel Ruiz 



I Quattro Accordi I Quattro Accordi
Guida pratica alla libertà personale
Don Miguel Ruiz

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